In occasione della Giornata Mondiale della Terra 2021 (22 aprile) è stato pubblicato il 2° World Ocean Assessment (WOA II), costituito da due volumi di oltre 4.500 pagine ciascuno, frutto del lavoro di oltre 300 esperti che hanno messo insieme i dati forniti da un pool di oltre 780 ricercatori provenienti da tutto il mondo, che evidenzia in modo inequivocabile il ruolo dell’uomo nel degrado degli ecosistemi oceanici.
“Le pressioni di molte attività umane continuano a degradare gli oceani e a distruggere gli habitat essenziali, come le foreste di mangrovie e le barriere coralline, ostacolando la loro capacità di aiutare ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici – ha affermato nell’occasione il Segretario generale dell’ONU, António Guterres – Queste pressioni provengono anche dalle attività umane sulla terraferma e nelle aree costiere, che portano negli oceani sostanze inquinanti pericolose, compresi i rifiuti di plastica. Nel frattempo, si stima che la pesca eccessiva abbia portato ad una perdita annuale di 88,9 miliardi di dollari in benefici netti”.
“Oceani: vita e mezzi di sussistenza” (“The Ocean: Life and Livelihoods) è pertanto il tema scelto per la Giornata Mondiale degli Oceani 2021, particolarmente rilevante quest’anno che dà inizio al Decennio sulla scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile (2021-2030), proclamato dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione internazionale per sviluppare la ricerca scientifica e le tecnologie innovative in grado di collegare la scienza oceanica con i bisogni della società, nonché una dichiarazione di intenti per raggiungere entro il 2030 l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14. “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine”.
Anche quest’anno, a causa della pandemia di Covid-19, gli eventi in programma si svolgeranno in digital e saranno introdotti dal discorso di apertura dal Segretario generale delle Nazioni Unite e si concluderanno con un concerto per l’Oceano di musicisti di tutto il mondo