Nuova mostra al MuSa “Dalle incertezze allo splendore”
Il percorso trae avvio dalle atmosfere dominate dallo “splendore” tipico della Belle Époque, prima di approdare agli scenari minati dalle “incertezze” dei periodi post bellici, i cui esiti contribuirono a spegnere gli entusiasmi iniziali....
Il percorso trae avvio dalle atmosfere dominate dallo “splendore” tipico della Belle Époque, prima di approdare agli scenari minati dalle “incertezze” dei periodi post bellici, i cui esiti contribuirono a spegnere gli entusiasmi iniziali.
STORIE DA UNA COLLEZIONE PRIVATA
Autori in mostra
ADRIANA BISI FABBRI ANSELMO BUCCI CORRADO CAGLI CAGNACCIO DI SAN PIETRO FELICE CASORATI MARIA CHIAROMONTE FORNARI SILVIO CONSADORI JOSEF DOBROWSKY GERARDO DOTTORI LEONARDO DUDREVILLE ANGELO LANDI UMBERTO LILLONI GIAN EMILIO MALERBA PIERO MARUSSIG CESARE MONTI KOLOMAN MOSER UBALDO OPPI GIUSEPPE RENDA EMILIO RIZZI MARIO SIRONI ARDENGO SOFFICI ATANASIO SOLDATI MARIO TOZZI
La mostra, a cura di Federica Bolpagni, Lisa Cervigni e Anna Lisa Ghirardi, istituisce l’avvio di un più ampio progetto di valorizzazione delle Raccolte private bresciane, costituendo un’occasione d’eccezione per accostarsi alla visione di un patrimonio inedito, solitamente non accessibile al pubblico, attraverso esposizioni prettamente dedicate.
Il percorso trae avvio dalle atmosfere dominate dallo “splendore” tipico della Belle Époque, prima di approdare agli scenari minati dalle “incertezze” dei periodi post bellici, i cui esiti contribuirono a spegnere gli entusiasmi iniziali.
Ascrivibile alla prima fase è la sala dedicata alla musica, all’interno della quale il Pianoforte viennese M. Schott, appartenuto al compositore salodiano Marco Enrico Bossi (1861-1925), è il perno attorno al quale s’irradiano le tele di Angelo Landi (Ritratto di Luciana Pantaleo, Violinista e Duetto al pianoforte), la Donna con mandolino di Cesare Monti e Il violinista di Emilio Rizzi. Di Anselmo Bucci sono inoltre esposte lo Studio per “Il violoncellista Crepax” – che ritrae il padre del fumettista Guido Crepax e del discografico Franco – e Odeon – una delle opere più significative del catalogo dell’autore, che raffigura se stesso in compagnia di amici, tra i quali il pittore Leonardo Dudreville e lo scultore Enrico Mazzolani, ad uno spettacolo ideale al teatro dell’Odéon di Parigi.
Lungo l’allestimento, condotto col doppio criterio cronologico e tematico, i fasti e la magnificenza del periodo sono inoltre incarnati dai figure femminili di Gian Emilio Malerba (L’attesa), Giuseppe Renda (Ondina, una delle due sculture in mostra insieme a Traguardo di Maria Chiaramonte Fornari), ancora Bucci (Juliette) e Landi (Ritratto di signora in rosa), Josef Dobrowsky con Nudo o Koloman Moser, austriaco, tra i fondatori insieme a Gustav Klimt della Secessione viennese, il cui Studio per Venere nella grotta è uno dei bozzetti preliminari del capolavoro conservato al Leopold Museum di Vienna.
Il racconto di alcuni dei decenni più intensi della storia italiana prosegue con la fiducia nel progresso e la glorificazione della guerra tipiche del periodo. Ne sono fulgido esempio Biplano e Trincea sul lago di Landi, S.t. (Guerriero) di Adriana Bisi Fabbri e i Funerali dell’eroe di Bucci.
Legate all’Avanguardia futurista sono invece Composizione di Ardengo Soffici e Al caffè, nella quale Leonardo Dudreville ritrae gli esponenti del gruppo. Al secondo Futurismo è invece ascrivibile Ellisse di una lucciola di Gerardo Dottori.
Nelle opere tra gli anni Venti e Trenta si rintraccia il superamento del primo conflitto mondiale e l’auspicato “Ritorno all’Ordine” che ne conseguì, di cui il Gruppo Novecento – rappresentato in mostra da ben sei dei suoi sette fondatori – fu uno dei primi e maggiori sostenitori. Sono presenti opere di Mario Sironi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Gian Emilio Malerba (Pegli), Pietro Marussig (Natura Morta) e Ubaldo Oppi (Nudo alla finestra).
L’influsso novecentista si fa sentire anche in altri autori: alcuni intrecciano il loro iter espositivo con la storia del Novecento italiano – come Mario Tozzi, Felice Casorati e Cesare Monti – altri ne raccolgono l’influenza, come Silvio Consadori e il Realismo Magico di Cagnaccio di San Pietro (Figura di fanciulla) e Monti (Figura). Il filone della natura morta è rappresentato dalle opere di Atanasio Soldati, Cagnaccio di San Pietro, Marussig e Mario Tozzi.
Gli anni Trenta e Quaranta segnati dall’avvento del Fascismo sono narrati attraverso le opere di artisti invisi o, viceversa, supportati dal Regime. Tra queste: cinque carte di Sironi, di cui gli emblematici Grande studio per la figura femminile con libro e moschetto e lo Studio per cavallo e composizione dell’affresco Dux nel Sacrario della Casa Madre dei Mutilati di guerra a Roma. Dei medesimi anni è Seconda Cronaca del tempo (frammento) di Corrado Cagli, parte del Ciclo Cronache del tempo, realizzato a decorazione della Sala della Rotonda per la II^ Quadriennale del 1935.
Emblema di tutte le incertezze racchiuse nel titolo, il Dono Americano di Bucci, con le sue coloratissime latte americane dipinte sullo sfondo di una desolata e bombardata Milano, chiude con amara ironia l’intera mostra.
Lungo tutta la mostra, accanto alla narrazione per immagini dei grandi avvenimenti della Storia nazionale, s’intrecciano storie di vita, aneddoti e curiosità su autori, luoghi e soggetti ritratti, emersi durante gli studi condotti per l’occasione espositiva e in essa per la prima volta raccontati al grande pubblico grazie ai pannelli che completano il percorso di visita.
Mappa del lago di Garda Lombardo
museo di salo
II MuSa, museo di Salò, racconta la storia della città di Salò e del suo territorio attraverso un percorso cronologico articolato, un coinvolgente viaggio nel tempo, nei suggestivi spazi dell'antico convento di Santa Giustina, alla scoperta della storia di Salò e del suo territorio a partire dall'epoca romana fino ai giorni nostri. Tra reperti archeologici, preziosi codici miniati, dipinti, strumenti musicali e preparati anatomici verrete trasportati in una Salò sconosciuta, splendida capitale della Magnifica Patria, tra Quattrocento e Settecento, fervente crogiolo di intellettuali e di artisti nell'Ottocento, raffinata località di soggiorno estivo nel Novecento e infine cuore dei drammatici 600 giorni della Repubblica Sociale Italiana tra il 1943 e il 1945. Nel giugno 2023 è stata inaugurata una nuova, ampia sezione dedicata ai tragici giorni della Repubblica di Salò. Dal 27 Maggio al 7 gennaio 2024, il MuSa ospita la mostra " La passeggiata della linea, 100 protagonisti del disegno contemporaneo" Aperto dal 1 giugno al 30 settembre: da martedì a domenica dalle 10 alle 20 dal 1 ottobre al 31 ottobre : da martedì a domenica dalle 10 alle 18 dal 1 novembre al 7 gennaio 2024: venerdì, sabato, domenica dalle 10 alle 18 Per informazioni: +39 0365 20553 oppure info@museodisalo.it