Parti con noi alla scoperta di un terra magica, fatta di misteriosi mondi sotterranei e in cui storia, natura, geografia e cultura (e buon cibo) creano quel mix che rende una vacanza unica. Se poi aggiungi il mare, il sole e la calorosa accoglienza della gente l’esperienza diventa perfetta! Ecco la nostra guida.
Massafra, cittadina di 33mila abitanti sul golfo di Taranto, distante meno di un’ora da Bari, poco più di un’ora dalla capitale del Salento, Lecce, e poco più di mezzora dalla sorella maggiore, Matera, è un luogo di un’inaspettata bellezza e ricchezza che ci è rimasto nel cuore.
E’ questo un territorio fuori dai consueti circuiti turistici, al centro del cosiddetto Parco naturale regionale Terra delle Gravine che si estende per 28mila ettari. Instituito nel 2005 conta 13 comuni della Provincia di Taranto (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie, S.Marzano) e un Comune della Provincia di Brindisi (Villa Castelli.
E’ un’unicità perché non esiste in tutto il nostro continente un luogo con una tale concentrazione di insediamenti rupestri e zone archeologiche e con un patrimonio naturalistico e di biodiversità così grande.
Le gravine
Massafra è insieme a Mottola l’area con la maggiore presenza di questa sorta di canyon di origine carsica: se ne contano 13 in tutto, anche se due sono i principali che attraversano la città influenzandone non solo l’aspetto, che è diverso dalle altre città, ma anche la vita.
E’ bello vedere al tramonto i massafresi impegnati in intense conversazioni seduti sulle panchine che affacciano sulla gravina di San Marco, da cui ammirare un magnifico panorama sul Castello.
La Gravina della Madonna della Scala: chiamata così per la presenza del Santuario della Madonna della Scala, Santa protettrice di Massafra, fu costruito nel 1791 a seguito dell’apparizione della Madonna con il Bambin Gesù che pare scongiurò una terribile carestia.
Qui si può ammirare un vero e proprio mondo sotterraneo in cui le abitazioni rupestri, abitate dal Neolitico fino agli anni Cinquanta del Novecento, con la maggiore concentrazione durante il Medioevo, in alcuni casi prendono le sembianze di veri e propri “condomini”.
Scendendo nella gravina è possibile ammirare l’affascinante Grotta del Ciclope e la Farmacia del Mago Greguro che preparava medicinali e unguenti con le piante raccolte qui sotto
Spettacolari anche i fossili, rettili e conchiglie visibili nelle spaccature della roccia.
La Gravina di San Marco: è la gola carsica che attraversa il centro di Massafra dividendolo in due. Anche qui è possibile ammirare un vero e proprio mondo rupestre: il Villaggio di Santa Marina. Oltre alle tante abitazioni, con quelle in basso destinate ai più poveri, e quelle ai “piani alti” in posizione superiore per i più abbienti, e a godere del panorama sul Castello di Massafra, è possibile visitare alcune chiese rupestri, la Chiesa di Santa Marina e la Chiesa della Candelora, mentre nelle vicinanze vi è una chiesa ipogea: Sant’Antonio Abate. Splendidi gli affreschi che ancora le decorano nonostante il tempo e i fenomeni atmosferici a cui sono costantemente esposte.
Le chiese
Il Santuario rupestre della Madonna della Scala (1791) costruito su una precedente cappella legata alla leggenda del Miracolo delle Cerve, secondo cui, intorno al Trecento, due cerve inseguite da cacciatori s’inginocchiarono nei pressi di un affresco bizantino della Vergine. Si trova nella gravina della Madonna della Scala; via del Santuario 119, Massafra.
La Chiesa rupestre di Santa Marina (VIII sec.), nel Villaggio di Santa Marina nella gravina di San Marco. Si scende una scala sita in via Belvedere San Marco.
La Chiesa rupestre della Candelora (anno 1000-1100): in un altro punto della gravina San Marco. Si accede in un passaggio dietro ad un condominio, ma l’accesso, così come per le altre chiese rupestri è consentito solo con le guide dello IAT di Massafra (0998804695 / 3385659601)
La Chiesa ipogea di Sant’Antonio Abate, sempre nei pressi della Candelora e della gravina di San Marco e anch’essa accessibile solo con guida. Ricavata dall’accorpamento di due chiese, una di rito orientale e la seconda di rito latino, è al di sotto dell’antico ospedale di Massafra e ricchissima di pregevoli affreschi.
La Chiesa di San Toma, del 1300 è ubicata nel rione San Toma nel cuore di Massafra, si può ammirare la bellissima cripta funeraria presunta primitiva chiesa rupestre.
Il Monastero di San Benedetto, del 1700 con pregevoli stucchi e tele di pittori locali, bellissimi gli affreschi del soffitto e i colori a contrasto tra celeste e bianco.
Le Masserie
Ecco la lista di quelle a nostro avviso le più belle Masserie di Massafra e dintorni, testate da noi:
Masseria Amastuola – Località Amastuola
Strada Provinciale 42 Crispiano (TA)
Splendida, interamente ristrutturata in modo da sposare gli esterni antichi con un design contemporaneo all’interno, immersa negli ulivi con la sua particolarissima vigna giardino progettata da un architetto, filosofo e paesaggista spagnolo, con vista mozzafiato sul golfo di Taranto e con tanto di chiesetta che la rende, insieme all’antico jazzo (ovile) un luogo unico. Qui si producono 11 etichette con olive da vitigni autoctoni.
Masseria Cicerone – Strada Provinciale 53, 74016 Taranto
Anche qui antico e contemporaneo si incontrano offrendo emozioni uniche allo sguardo. Situata sulle colline di Massafra, in mezzo al nulla assoluto in un paesaggio quasi lunare, offre una cucina semplice ma allo stesso tempo raffinata, tradizionale ma affatto banale, condita da un servizio e un’accoglienza impeccabili e seduti in ambienti magici, in antichi trulli ristrutturati che aggiungono fascino a un’esperienza già unica.
Masseria La Brunetta – Via per Chiatona, 74016 Massafra
Una delle strutture da noi testate e che ci ha ospitato durante il soggiorno a Massafra. Situata in basso, alle porte della città, immersa anch’essa in un paesaggio puntellato di ulivi, è un luogo in cui lusso e tradizione coesistono in maniera eccellente, grazie al gusto e all’arte dell’accoglienza che fanno dei proprietari dei veri maestri del ricevimento di turisti. Parco curatissimo, interni e esterni ristrutturati con rispetto per l’antico, stanze accoglienti, colazione con prodotti del territorio e una piscina da sogno.
Enogastronomia
Durante il nostro soggiorno a Massafra siamo stati in alcuni dei migliori ristoranti della città dove oltre ad un’accoglienza unica abbiamo potuto assaggiare i prodotti e i piatti tipici del territorio.
Panzerotti, orecchiette, crema di fave, cacioricotta, pampanella (un formaggio fresco dalla lavorazione antica, avvolto in foglie di fico) taralli e focacce fatte in casa, carni alla brace e altre pietanze ottime, tra cui una zuppa di pesce davvero buona.
Per chi volesse imparare tutto sulla cucina massafrese e pugliese consigliamo la cooking class di Anna Maria di Gregorio, cuoca del Ristorante Falso Pepe, dove oltre a proporre piatti della tradizione con un pizzico di creatività, tiene corsi per chi si vuole cimentare nella preparazione di piatti locali. Noi abbiamo partecipato ed è stato divertente, gustoso e molto interessante.
La natura
Attorno alla città la natura è protagonista, tra le colline dove sorgono le masserie, ma anche dentro la città ci sono luoghi di silenzio e verde. Scopriamoli insieme.
Il Giardino delle Zoccate – Via Avvocato Vincenzo Gallo Massafra
Di pertinenza di un’antica masseria oggi di proprietà di Carlo ed Elisabetta, due distinti coniugi che con amore curano questo prezioso spazio, il Giardino delle Zoccate è un giardino botanico spontaneo, in cui le piante, per lo più mediterranee, sono cresciute da sole, senza intervento umano, in quella che era un tempo un ex cava da cui veniva prelevata la roccia (il nome, infatti deriva dallo strumento utilizzato per rimuovere i blocchi di roccia è chiamato in dialetto locale zuókke) . Qui tra geometrie atipiche e spazi dal fascino unico, accompagnati da Carlo abbiamo passeggiato inebriati dai profumi delle erbe spontanee e dei pini di Aleppo e goduto della vista dei piccoli elementi di arredo, come cuscini, ceramiche e panche, che rendono questo luogo davvero speciale. All’interno è presente anche un sistema idrico tardoromano (IV-VI sec d.C.) e la cosiddetta “tomba del Principe”, una sepoltura a camera della Civiltà di Laterza (3000 a.C.).
L’Oasi del WWF Monte Sant’Elia – SP Mottola – Martina Franca 74016 Massafra
Costituito da un ampia zona boschiva in un’area collinare con viste mozzafiato sul golfo di Taranto e sui massicci della Sila e del Pollino, comprende anche un’antica masseria che presto verrà ristrutturata per accogliere il centro visite e una serie di trulli cinquecenteschi o precedenti che rendono ancor più affascinante la visita. Presenti anche alcuni jazzi, antichi ovili, il tutto circondato dal bosco, dove un tempo si rifugiavano importanti briganti della zona, e in cui oggi si può passeggiare, lasciandosi “accarezzare” dalla vegetazione abbondante ma che non ostacola il passaggio e condotti da una guida esperta, come per esempio Pietro della Cooperativa Serapia che con passione e competenza ci ha accompagnato in questa splendida avventura nel cuore verde di Massafra.
La città
Oltre alle affascinanti gravine, alle belle chiese, rupestri, ipogee e non, passeggiando tra le stradine del centro storico di Massafra è possibile ammirare le cosiddette “vicinanze”, oltre 200 abitazioni successive al periodo dei villaggi rupestri, ma sempre posizionate ad un livello sotterraneo, sempre tutte comunicanti e tutte collegate ad una neviera posta a -25 metri sotto terra.
Da visitare anche il Castello, costruito a strapiombo sulla gravina di San Marco in stile simile agli altri castelli della Puglia, attorno all’anno mille. Dotato di quattro torrioni legati dalle mura ha il perimetro di un quadrilatero e ospita il Museo Storico e Archeologico della Civiltà dell’Olio e del Vino: quattro sale con esposti manufatti che ricordano gli antichi mestieri agricoli del territorio, in particolare attrezzi per produrre olio e vino.
Belle anche le piazze, come piazza Garibaldi e piazza Vittorio Emanuele, sempre gremite di gente che si incontra e chiacchiera a qualsiasi ora del giorno e della sera e che ci ricorda che qui al sud il rapporto umano, la socialità e il legame con i luoghi della propria città sono elementi importantissimi.
Il carnevale
Una tradizione che dura dal 1953 e che vede ogni anno impegnati grandi e piccini, esperti e appassionati, nella costruzione di enormi carri in cartapesta principalmente (che qui è un po’ differente dalla cartapesta vera e propria come ci hanno detto), alti come palazzi e in grado di muoversi grazie a complessi circuiti meccanici.
Progettati e realizzati con impegno, amore, passione e un’enorme dose di amicizia che trasforma di questi momenti di fatica in occasioni di aggregazione e gioia, concorrono al primo premio in denaro con cui si potrà finanziare il carro dell’anno successivo.
In particolare quest’anno l’assessore al turismo, il giovane imprenditore Michele Bommino, ha pensato di lanciare anche un’edizione estiva del Carnevale di Massafra, così da attrarre nuovi visitatori in questa terra fantastica anche in un’altra stagione.
Noi di Piuturismo abbiamo visitato il cantiere dei carri per il Carnevale Estivo, che si terrà tra il 25 luglio e il 1 agosto (la sfilata sarà il sabato 29 e la domenica 30) e ne siamo rimasti veramente stupiti e colpiti. Qui trovate maggiori informazioni e tante belle foto:
Tutto questo è quello che ci piace chiamare “Il tesoro di Massafra” una città che è uno scrigno prezioso che nasconde al proprio interno una storia che attraversa tutta l’evoluzione dell’uomo, un territorio dalla geografia unica e in cui le persone hanno un carattere mite e dolce, come quella brezza tenue che ha rinfrescato le calde giornate di giugno che ci hanno visto impegnati in questo favoloso viaggio, una brezza che viene dal mar Ionio e dal Golfo di Taranto, altra città da visitare e che magari scopriremo insieme in un prossimo viaggio.
FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale