Quello che vi raccontiamo è la prima parte del nostro viaggio alla scoperta dell’Isola d’Elba grazie a Marino Garfagnoli dei Viaggi del Genio con il suo progetto scuola di natura.
Si perchè loro organizzano gite per le scuole e portano i ragazzi alla scoperta delle meraviglie che quest’isola sa offrire.
Non è la prima volta che viaggiamo con loro e essere guidati da Marino alla scoperta dell’Isola d’Elba è sempre un piacere. E un’emozione, perchè ogni cosa che vi mostra, ve la racconta con passione, professionalità e amore per questa terra.
Noi ci siamo innamorati di quest’isola e sappiamo che è grazie alle persone come lui e alle sue collaboratrici, che hanno saputo farcela amare e scoprire in ogni sua parte, portandoci alla scoperta di gioielli e angoli incantati di questo piccolo paradiso.
Siamo stati 4 giorni alla scoperta dell’Isola d’Elba, tra miniere abbandonate, natura, mare e isole da scoprire in bici. L’isola è vivibile e visitabile in ogni stagione, troverete sempre cose da fare, luoghi da visitare, un gita al mare o un trekking in montagna oppure la visita di un’altra delle isole intorno. Ma non vi preoccupate vi racconteremo tutto!
La prima giornata che vi raccontiamo è la visita dell’Elba vista dal mare. Si perchè l’isola è affascinante, ma vista dal mare ha qualcosa di ancora più magico. E cosi con Marino come “comandante” insieme alla sua compagna e alle altre ragazze dell’organizzazione iniziamo il nostro giro dell’isola vista dal mare.
Partiamo da Porto Azzurro (si trova in una protetta insenatura del Golfo di Mola, sfruttata fin dall’antichità come scalo naturale nelle rotte marittime tirreniche) direzione….. mare!
I nostri occhi sono subito incantati e non riesco a smettere di guardarsi intorno e osservare i colori dell’acqua e del panorama che ci circonda.
Prima tappa del racconto di Marino è Forte Focardo. Si trova sulla costa orientale del promontorio capoliverese, sulla punta tra la spiaggia di Naregno e Capo Perla. Dista circa tre chilometri dal paese di Capoliveri.
Come riporta la lapide sopra descritta il forte fu fondato nel 1678, e prende il nome da chi lo volle, Foscardo, poi corrotto in Focardo. Fu costruito per chiudere a sud l’imbocco del golfo di Longone, e formare con il fratello maggiore dirimpetto un fuoco incrociato di sbarramento in caso di forzatura navale. L’unica struttura a carattere difensivo del comune di Capoliveri a pianta quadrata bastionata, protetta dal lato di terra da un fossato. Il bastione sud stato ricostruito (malamente) dopo che un bombardamento nella seconda guerra mondiale ne aveva distrutto le forme originarie: purtroppo il risultato non molto armonico con le antiche mura.
Diverse sono le battaglie che ci combatterono e che videro anche diverse ricotruizioni di questo forte. Nel 1848 il forte fu rifugio di patriotti maremmani. Ma l’avvenimento saliente di quell’anno è la costruzione del faro, che entrò in funzione il 15 agosto. Nel 1863, sia il faro che il forte passarono alla marina militare, mentre il 1 maggio 1870 fu classificato come faro di quarta categoria ad acetilene e della portata luminosa di 18 miglia.
Proseguiamo il nostro viaggio osservando ogni angolo dell’isola che ci troviamo davanti, ogni caletta deserta, ogni angolo di terra incontaminata, ogni angolo di mare fino ad arrivare alle miniere del Monte Calamita. Luogo ormai abbandonato ma pieno di storia.
Fa una certa impressione vedere questa miniera abbandonata in tutta la sua maestosità e sapere che li ci hanno lavorate tantissime persone, e tante sono le storie che quel posto racchiude.
Il promontorio è noto soprattutto per la presenza del ferro, estratto fin dal tempo degli etruschi, ma l’intera zona è protetta dall’Unesco per la quantità e la varietà mineralogica che la caratterizza: oltre alla magnetite, all’ematite, alla limonite ed alla pirite, i cantieri minerari del Calamita, sono ricchi di azzurrite, malachite, crisocolla, calcite, aragonite e granati. Questo Monte, un tempo segnato da una rilevante attività industriale, sono stata abbandonate intorno agli anni 80, oggi è una delle aree più selvagge e suggestive di tutta l’isola. Qui ci sono anche le uniche miniere sotterranee di tutta l’isola d’Elba, visitabili accompagnati dalle guide locali. Nei più sotterranei sono ancora visibili carrelli, rotaie, e attrezzi abbondonati dal tempo e misurabile solo dai livelli della ruggine con all’esterno uno scenario aspro e selvaggio di incomparabile bellezza.
La miniera del Monte Calamita (413 m) dell’Isola d’Elba è raggiungibile a piedi e in mtb da un bel percorso, su sterrato, da Capoliveri e ovviamente dal mare se in barca o gommone come noi….
Dopo aver ascoltato le storie sui minatori di questa miniera, e osservato questa pezzo di isolata desolata ma affascinante ci dirigiamo verso il nostro pranzo…
Insomma niente negozi, niente folla, solo il mare, della buona compagnia e un’isola che svela ad ogni angolo e ad ogni sfumatura la sua storia e la sua particolarità.
Un’isola da vivere in ogni stagione.
Affittare un gommone è semplice, basta rivolgersi al rent Spazio Mare.
Dormire
Anche questa volta abbiamo soggiornato al Hotel Casa Rosa situato esattamente nel centro del golfo della Biodola, la spiaggia più esclusiva dell’isola. Camere arredate molto bene, wifi nello spazio comune. Tranquillità e relax con piscina comune e panorami mozzafiato dalle vostre camere sull’elba e sulla spiaggia della Biodola.
Spiaggia uno delle più belle dell’isola raggiungibile a piedi dall’hotel. Qui la sera potete godervi il trmaonto prima di cena e farvi un bagno .
Dall’Hotel Casa Rosa si raggiunge facilmente Portoferraio, il più grande centro abitato, distante solo 6 KM. Scaglieri, una piccola baia con caffè, ristorante ed un piccolo negozio, che vende un pò di tutto, è 500 MT dall’hotel.
L’Hotel Casa Rosa, dispone di diverse camere con televisione, telefono, climatizzatore e servizi privati. Troverete inoltre un grande parcheggio privato, un parco ombreggiato una piscina panoramica con solarium, un campo da tennis, un tavolo da ping pong e giochi per bambini.
Mangiare
Ristorante Calanova
Questo posto ci ha lasciate letteralmente a bocca aperta. Noi l’abbiamo raggiunto via mare in gommone. A due passi dalla spiaggia gode di un panorama incantevole che si può ammirare direttamente dai tavolini posizionati fuori. Tavoli in legno molto “spartani” ma in realtà fanno parte della particolarità di questo posto in stile terrazza sul mare. E il cibo è tutto fuorchè spartano ma ricco, delizioso e genuino. Tutto a base di pasce fresco, che proviene rigorosamente dal mare dell’isola, e materie prime di stagione, preparate e decorate in modo semplice ed elegante al tempo stesso dalle mani dello chef. Il servizio è informale ma curato. Solo per dirvi qualche piatto: tartare di tonno al tartufo, bruschette con alici e …. il resto scopritelo andando a trovarli!