Ogni paese ha la sua bellezza e ogni città ha diversi angoli di particolarità che la contraddistingue. Il pezzetto di Milano da raccontare come scusa per andare ancora un a volta a trovare la città della madonnina, per questa occasione è il suo lato ecologico. La chiave di questa iniziativa è la ricerca della sostenibilità ambientale in un paese che sembra molto indietro rispetto a molti altri del nord Europa ma che si è lasciata coinvolgere nel progetto EXPO 2015 e che non può non aver lasciato qualcosa. Difatti, con una buona dose di volontà, anche Milano offre spunti sui quali riflettere. Innanzitutto lo spostamento, rigorosamente in treno per chi viene da fuori città. Grazie a Trenitalia o Italo, si può arrivare alla stazione centrale con i loro treni veloci anche in sole tre ore da distanze superiori ai 700km. Per chi abita nella zona nord della Lombardia, invece, c’è la comodità di Trenord, le ferrovie che collegano Stazione Cadorna (a nord di Milano) con i principali capoluoghi della suddetta area. D’obbligo, per restare in tema ecologia, lo spostamento con la metro, alcuni autobus ecologici (visto che da marzo 2018 il comune ha iniziato la sperimentazione di questi mezzi a corrente elettrica) o i famosi tram. Ma cosa visitare a Milano per poter capire con che nuovo approccio guardare alla città?

Citylife

Uno sguardo sicuramente interessante sembra offrirlo citylife. Ci si arriva con la Metro 5, la cosiddetta linea lilla, scendendo alla fermata tre torri oppure con la Metro 1, la linea rossa, alla fermata Amendola. Un altro mezzo è costituito dal più ecologico tram. La linea 19 ferma proprio in prossimità del quartiere e, se ci si trova un po’ fuori mano, si può prendere anche la linea 1, scendendo alla fermata di Corso Sempione che richiama la coincidenza con la linea 19. Anche gli autobus servono il quartiere semiperiferico con due linee 68 e 78. Appena arrivati non si può non notare il distretto dello shopping, una versione moderna della famosa galleria del centro. A parte la vista delle tre torri sedi di uffici, la sorpresa è ciò che si scorge nelle immediate vicinanze e cioè la seconda più lunga via pedonale della città, tutta immersa in un’area verde. Alcuni alti palazzi circondano la piazza principale e gli abitanti hanno a disposizione posti auto sottoterra. Qui a Citylife si gira solo a piedi o in biciletta, è difficile immaginare che questa immensa area composta da un parco riempito di acqua, orti fioriti e alberi, fino a poco tempo fa, era una piazza d’armi a disposizione dell’esercito. Dietro ad un appariscente maquillage però si nasconde un piccolo angolo di dubbi. Cerco tra le iniziative che si tengono abitualmente in quel quartiere ma trovo solo eventi di shopping, qualche piccolo intrattenimento ludico, attimi di informazione sulla salute o sfide sportive. Sapendo di istituzioni nazionali che hanno chiaramente dettato le linee base per la sostenibilità di qualsiasi società a venire, cerco richiami a tali guide ma non trovo nulla che informi gli abitanti di questo quartiere sulla ecosoteniblità sociale, non scorgo momenti creativi o culturali che richiamino la necessità di riscoprire la sostenibilità ambientale attraverso l’organizzazione e la gestione di beni comuni, l’economia circolare, il riciclo, l’uso di energie non da combustibili fossili o lo shopping a basso impatto ambientale. Mi colpiscono comunque positivamente alcuni eventi a promozione di cibi biologici e qualche mostra fotografica sulla natura. Insomma, cerco un’altra versione, magari più approfondita e permanente, della famosa fiera FA LA COSA GIUSTA che si tiene a Milano ai primi di Marzo. Ma forse esiste un solo modo per scoprire qualcosa a riguardo di questi temi, visitare quell’evento. Basta spostarsi di pochi metri da questo quartiere. Forse non è un caso che queste due occasioni di una nuova visione del mondo siano così vicine l’una all’altra.

Fà la cosa giusta

In Italia esiste la più grande fiera nazionale del consumo critico ed è la prima da occuparsi anche di stili di vita sostenibili. Difatti la sua finalità è quella di far conoscere e diffondere sul territorio nazionale le “buone pratiche” di consumo e produzione per questa società in corso. Da un primo approccio però a me sembra qualcosa di più. Grazie alla sinergia con il tessuto produttivo nazionale, essa rende perfettamente l’idea di un evento teso a valorizzare le specificità e le eccellenze del nostro paese in ambito ecologico.
Per arrivare alla fiera e scoprire cosa contiene, la fermata della metropolitana più vicina è Portello, sulla Linea Lilla (M5). Poco distante, c’è anche la fermata della Linea Rossa (Lotto Fiera). Per chi preferisce i mezzi di superficie, ci sono gli autobus 78 e 48 dai quali bisogna scendere alla fermata di via Colleoni. Per chi viene da fuori Milano c’è la possibilità di viaggiare ecologicamente prendendo il treni F.S. e scendendo alla Stazione Centrale, prendere poi la Metropolitana Verde (M2) in direzione Famagosta fino alla fermata Garibaldi e passare alla Linea Lilla (M5) direzione S.Siro e scendere a Portello. Per chi invece ha la possibilità di usare il treno fino alla Stazione Garibaldi, può semplicemente saltare i cambi di Metropolitana della Stazione Centrale e salire direttamente sulla Linea Lilla (M5) scendendo a Portello.

Ma cosa offre FA LA COSA GIUSTA in fin dei conti?

Essa è una mostra mercato di prodotti e servizi su tre aree espositive, propone tre giorni di eventi, laboratori, incontri, presentazioni, degustazioni e spettacoli a tema ecologico per tutte le fasce di età, nonché una formidabile occasione di relazione, formazione e scoperta per i volontari e le scuole. Comunque, per me, una buona ragione per venire a visitarla è quella fornita dai numerosi appuntamenti del Programma Culturale. Difatti, nei tre giorni dell’evento, la Fiera diventa davvero un luogo di incontro con le “piazze” allestite per ospitare incontri, letture, workshop, presentazioni, seminari e laboratori di ogni genere. Quando questi giorni terminano si ha la sensazione che qualcosa di diverso stia girando per Milano. Qualcosa che si chiama rispetto per l’ambiente, senso di condivisone e comunione dei beni a disposizione. Fattore molto importante in una società che fino ad ora ha fatto della massimizzazione delle produzioni e della privatizzazione delle risorse del pianeta un must sul quale credere per fondare una struttura che ha finito per impoverire persone e pianeta.
A Milano si trova ancora altro per chi vuole godere della bellezza del suo mondo naturale. E’ una pratica che vale la pena fare almeno una volta nella vita. Una esperienza che riempie l’anima e può aiutare a capire meglio cosa significhi per una città il viverla ecologicamente.

Foliage a Milano

Per chi ha voglia e tempo di camminare un po’ per le vie principali della metropoli, c’è una interessante attività da fare, magari in più momenti ma che rappresenta il modo più ecologico per lo spirito di osservare la natura che circonda le abitazioni. Ad ogni cambio di stagione essa si prepara al suo naturale cambio d’abito. Il Foliage. Questo suo rivestirsi, alla fine, coinvolge anche la pelle della città stessa che non sembra mai la stessa ogni volta. Se la guida per le sue strade appare monotona e stressante, non lo è invece lo spettacolo, davvero imperdibile, della tavolozza di sfumature di colori pastello che gli alberi sanno regalare al viandante attento. Il Comune informa che il culmine per questo cambio d’armadio della città è a metà novembre quando Milano si tinge di nuovi colori. Il verde brillante delle foglie estive viene sostituito presto da tinte più calde ed avvolgenti. Colori come il rosso scarlatto, il giallo dorato e l’arancio brillante saranno, solo per un breve periodo, la tavolozza predominante in città. I viali dove si può ammirare lo spettacolo sono molti e il mio consiglio è di noleggiare una bici attraverso il servizio di bikesharing. Si va da Viale Lazio e Viale Cirene con i tigli, a Via Lazzaro Papi e Via Titaboschi per l’Acero Riccio, passando per Via Santa Sofia con il Liriodendron tulipifera e da Via Borsieri e Via Alberto da Gussano per il Liquidambar. Altri giri portano fino in Via Maratta dove si può ammirare il foliage del Gleditschia triacanthos, a Via Piccinni e via Sant’Elia con il loro Ginkgo biloba. In Via Zubiani imperdibile è il percorso dell’albero dei tulipani fino al vivaio comunale. In Piazza De Angeli si può ammirare l’albero delle lampade cinesi. Da non perdere infine, la visita al Parco Sempione dove si può ammirare la sfilata della natura in cambiamento nel tratto che collega piazza Del Cannone fino all’Arco della Pace. Uno spettacolo davvero magico soprattutto intorno al laghetto. Un luogo che offre sfumature che vanno dal giallo dorato al rosso scarlatto. Un momento che riempie di serenità.
Non rimane che un’ultima cosa da fare per godersi questa Milano diversa dalla solita visione di Metropoli tutto traffico e pressioni ambientali che la ha caratterizzata fino al secolo scorso. Peccato per il traffico che ancora scorre lungo molti di questi viali appena nominati.

Natura 2000

Il riequilibrio ambientale per la civiltà umana non può prescindere dal recupero delle funzionalità compromesse dell’ecosistema. Milano ha finalmente organizzato una sua rete ecologica costituita principalmente da un sistema con una certa ricchezza di elementi naturali e da fasce territoriali in connessione tra di esse.
Quello che la municipalità è stata in grado di fare è creare un Progetto di Rete Ecologica per la salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali contribuendo ad una rete ecologica europea denominata “Natura 2000”.
Di questo progetto fanno parte i parchi e i giardini di una città che sembra avere l’intenzione di diventare più verde, più ecologica e più rispettosa di processi naturali dai quali ci si è esclusi per troppo tempo come umanità e che hanno portato alla crisi ambientale del XXI secolo. Divisi per municipio e tutti sotto la cura delle guardie ecologiche volontarie, conviene sicuramente cercare i loro nomi in internet e visitarli, digitando Parchi e giardini di Milano anche semplicemente nella più grande enciclopedia della rete quale è wikipedia. Un consiglio spassionato è quello di prendersi più giorni da dedicare a questa reta naturale e valutare, per ognuna delle 73 zone verdi, eventuali limitazioni all’accesso e mezzi idonei per raggiungerli. Tutto questo dovuto al fatto che Milano ha una vasta area urbana e ci sono ben 9 zone municipali dove passeggiare che si spingono fino ai limiti periferici del capoluogo lombardo.

Dormire

Per una attività ecosostenibile a 360 gradi, non può mancare l’alloggio a tema. Locali di sicuro interesse per l’attento esploratore in cerca di vitto e alloggio, sono a portata di mano e di tasca.
l’Ostello Bello, a due passi dal Duomo e dai Navigli, con arredi fatti con materiali di recupero. Il cibo è a km zero perché sfrutta l’orto creato sul balcone. Fornisce una buona pratica di riciclo dell’immondizia con la sua raccolta differenziata che copre oltre l’80% dei rifiuti e fa uso di lampadine a basso consumo. L’integrazione con la città è totale in quanto al piano terra e al piano sotterraneo si trovano un ristorante aperto al pubblico, una libreria e una sala per presentazioni di libri, eventi e musica.
Casa Sarpi è un ecologico, luminoso e tranquillo appartamento per 4 persone. Affacciato sulla via pedonale che dai il nome alla struttura stessa, offre una passeggiata nel Parco Sempione fino ad arrivare al Castello Sforzesco e al Duomo. I suoi punti di forza ecosostenibili sono l’elettricità da fonti rinnovabili al 100%, Cibo Biologico o a Km0, l’uso di prodotti per la pulizia ecologici, la raccolta differenziata oltre l’80% e l’uso di lampadine a basso consumo.
Ostello Bello Grande. Un accogliente ostello ecologico e di design a soli 100 metri dalla stazione ferroviaria centrale di Milano, con orto, bar, ristorante e diversi spazi a disposizione degli ospiti. Per spostarsi a Milano sono di facile accesso la linea metropolitana verde e gialla, autobus, e naturalmente il tram. I punti di forza di questa struttura sono il cibo biologico a km0, la raccolta differenziata all’80%, l’uso di lampadine a basso consumo e di riduttori di flusso per i rubinetti.

Mappa della città di Milano

alessandro castelnuovo

Varesino di nascita, Ravennate d'adozione, mi diplomo in grafica pubblicitaria e web design ma, immerso in una società basata sull'economia senza considerare le esigenze umane, mi sembra di sentire spegnersi in me quella libertà che sta nella curiosità di capire le emozioni delle persone che abitano il mondo. Comincio così una ricerca personale di valori su quali poter ispirare una vita intera. Fatale l'incontro con alcune discipline orientali e con piccoli luoghi incontaminati, che mi aiuteranno nella decisione di scrivere e che mi faranno considerare l'empatia come primo fondamento dal quale partire a cercare ogni altra cosa.

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