Avete mai provato una vacanza nella natura e magari in bici?
Se la risposta è sì, siete tra i milioni di Italiani che nel 2012 hanno preferito il turismo legato alla natura e precisamente il cicloturismo.
Il X Rapporto Nazionale Ecotur sul Turismo Natura ha analizzato il 2012, scoprendo che le vacanze attive e legate agli sport, in particolare sulle due ruote, sono state preferite a quelle rilassanti o enogastronomiche, tanto da aver superato per la prima volta 100 milioni di presenze.
I numeri del rapporto, elaborato da Istat, Enit, Università dell’Aquila e Osservatorio Ecotur, spiegano che tra il 2012 e il 2013 c’è stato un vero e proprio boom del cicloturismo: 31% contro il 21% dell’escursionismo.
Come siamo ritornati ad amare la bici? Se torniamo indietro nel tempo, a cavallo tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento la bicicletta è stata il mezzo di trasporto privilegiato, solida, poco costosa e facilmente riparabile.
Nel dopoguerra, con il boom economico, il principale mezzo di spostamento è diventato l’automobile e gli altri veicoli a motore.
Ora invece la bici sta ritornando il mezzo più usato, sintomo della qualità della vita, delle tematiche ambientali e della mobilità sostenibile.
E cosi le città si stanno sempre più adeguando a questa richiesta (piste ciclabili, bike sharing…). Sembra però che questo mezzo sia sempre più apprezzato anche in vacanza. Il rapporto mostra come ci sia una forte espansione delle attività sportive in generale, addirittura il 48% contro il 23% che sceglie la vacanza solo per il relax.
Che si stia sviluppando una seconda era del viaggio dedicato tutto alla natura? Crediamo proprio di sì.
Questa parte di turismo non sente la crisi, anzi sembra che sia proprio la crisi a far riscoprire il turismo sostenibile.
Il cicloturismo è il modo migliore per gustare appieno i luoghi che si attraversano, per incontrare la gente del posto, per scoprire scorci di paesaggio e zone nascoste che solo in bici sono raggiungibili.
E non solo durante le ferie o i lunghi periodi, anche nei fine settimana.
Itinerari europei e italiani
All´estero ricordiamo Donauradweg, la pista ciclabile più lunga e più conosciuta tra gli itinerari ciclabili in Europa, che ha inizio a Donaueschingen, cittadina ai margini della Selva Nera, e finisce a Budapest attraversando quattro stati: la Germania, l’Austria, la Slovacchia e l’Ungheria.
In Italia ci stiamo arrivando, ma in molti casi devono proprio essere create le infrastrutture necessarie, in un paese cresciuto intorno all’automobile si è un po’ persa la capacità di progettare strutture leggere per veicoli di minimo impatto come le biciclette.
Ma siamo sulla strada giusta e tantissime sono ormai le proposte, dalla Val Gardena, all’Umbria, alla Sicilia……
E proprio in Sicilia, ed esattamente nella parte occidentale dell’isola, potete pedalare tra archeologia e natura.
Sole&Bike, associazione di Acireale, propone, tra gli altri, un ciclo-giro in uno dei paesaggi più suggestivi: potrete scoprire scorci di bellezza incomparabile nella Riserva dello Zingaro, senza farvi mancare la tappa al sito archeologico di Segesta, la potente città degli Elimi, popolo proveniente dall’attuale Turchia, che conobbe periodi di splendore anche sotto i Greci e i Romani che la occuparono durante la prima guerra punica.
E dopo aver conosciuto il piccolo borgo di Scopello e attraversato campagne e luoghi solitari simbolo della Sicilia contadina poco conosciuta, non poteva mancare la magia dell’isola di Favignana con le sue acque cristalline, dove sembra che il tempo si sia fermato.
Ma una pedalata dopo l’altra, il viaggio prosegue attraverso la strada panoramica che costeggia il mare tra mulini a vento e saline passando per l’isola di Mozia, sito archeologico e sede di un museo di notevole prestigio.
E, infine, non mancate una visita a Marsala e in particolare a una delle sue cantine dove si produce il “Marsala all’uovo”, prima di ripartire per un degno finale di questo splendido viaggio: i siti archeologici delle Cave di Cusa e di Selinunte.